Capita spesso di sentir parlare di acqua. Infondo costituisce la risorsa primaria per la nostra sopravvivenza. Riteniamo, peraltro, di essere decisamente informati sulle sue caratteristiche e proprietà. Sappiamo la sua composizione chimica, conosciamo i suoi percorsi naturali che la portano dal cielo ad attraversare la terra fino a sgorgare per riempire i nostri calici di una dissetante fonte di vita. Ma quanti di noi hanno avuto la possibilità e la curiosità di approfondire in merito alle verità sull’acqua. Informarsi non è documentarsi così come conoscere non è sapere.
Iniziamo col dire che le nostre abitudini sociali, le nostre necessità evolutive, talvolta anche tecnologiche, hanno comportato una indispensabile interazione con l’ambiente che ci circonda, che generalmente chiamiamo natura e che, nello specifico, è il nostro pianeta: la Terra. Da sempre l’uomo ha cercato di migliorare la propria qualità di vita piegando e plasmando la natura a suo favore con mezzi che inevitabilmente hanno avuto un impatto ambientale che ha irrimediabilmente generato cambiamenti negli equilibri biologici del pianeta. La conseguenza? Niente è più come prima.
Proprio per questo non è più sufficiente conoscere l’origine delle cose, ma è necessario sapere i meccanismi che con esse hanno interagito fino a consegnarle a noi nella loro forma attuale. Quella che noi chiamiamo oggi “acqua”, non è più il composto di ossigeno e idrogeno che tutti conosciamo, ma è un composto che porta con sé i segni dell’interazione con l’ambiente umano. E possiamo essere sicuri di aver adoperato la giusta attenzione e prudenza al fine di non nuocere a noi stessi?
Iniziamo parlando del percorso che l’acqua, attraverso trasformazioni e mutazioni, compie per arrivare fino alle cellule del nostro organismo. Il nostro pianeta è per la maggior parte ricoperto di acqua allo stato liquido che forma distese immense e da noi tutti conosciute con il nome di Oceani. A questi si aggiungono i ghiacciai, risorse allo stato solido, e le nubi, che allo stato gassoso rappresentano il primo passo della trasformazione che porterà l’acqua fin nelle nostre bottiglie. Infatti proprio attraverso le piogge, l’acqua irrora la terra, la bagna e scorre via, ma una parte la penetra in profondità. Ed è proprio qui che ha inizio il suo percorso di purificazione che la porterà a noi limpida e pura. Attraversando gli strati rocciosi l’acqua si libera delle impurità in essa disciolte per decantare e infine sgorgare da quelle che chiamiamo sorgenti.
In un mondo sterile, privo dell’intervento umano, avremmo dovuto solamente riempire il bicchiere e bere. Ma siamo fin troppo consapevoli di come la nostra società riversi nell’atmosfera, sulla terra e nei mari sostanze tossiche e nocive, le quali cambiano completamente il nostro punto di vista. Abbiamo prodotto scarti e rifiuti di sostanze infinitamente piccole, capaci di legarsi e disciogliersi nell’acqua, capaci di infiltrarsi insieme ad essa fino ad arrivare al nostro organismo che, incapace di metabolizzarle ed eliminarle, le accumula fin quando non divengono dannose e poi letali.
Ora, la domanda è semplice. Possiamo noi fare qualcosa per porre rimedio a tutto questo? O meglio ancora, senza attendere l’intervento di autorità internazionali e piani di recupero globali, possiamo risolvere il problema direttamente nelle nostre case? E’ possibile. Ed è possibile adesso.